Il titolo di questo saggio finale del Laboratorio Teatrale “Ti piace recitare” organizzato come, ogni anno, dalla Filodrammatica Berton di Faenza nasce da una battuta de “I Giganti della Montagna” di L. Pirandello ed è stato scelto per evidenziare l’aspetto magico e misterioso del teatro.
Questo saggio-spettacolo è costituito da tre brevi brani tratti da “Maria Stuarda” di F. Schiller (1759-1805), “La signorina Giulia” di A. Strindberg (1849-1912), “Casa di bambola” di H. Ibsen (1828-1906) raccordati fra loro da alcuni brani, liberamente rivisitati, tratti da “Trovarsi” di L. Pirandello (1867-1936).
Questo materiale ha offerto agli allievi del laboratorio l’occasione di approfondire oltre agli aspetti propriamente tecnici della recitazione (la respirazione diaframmatica, i registri della voce, la fonetica, la dizione, il movimento in scena, lo studio del personaggio e i ruoli dello stesso) e teorici (il metodo Stanislavskij, l’Antropologia Teatrale di Eugenio Barba, il Metodo Mimico di Orazio Costa Giovangigli) anche tematiche quali “il teatro nel teatro” e “la figura femminile nel teatro”.
Nel dettaglio potremmo così schematizzare i temi affrontati in ogni brano:
Maria Stuarda
la donna e il potere e il conflitto fra donne
La Signorina Giulia
le problematiche esistenziali e psicologiche della donna e dell’uomo in rapporto al proprio “status” sociale e il rapporto donna-uomo in un determinato contesto
Casa di bambola
il rapporto donna uomo nell’ambiente borghese e l’emancipazione della donna
Trovarsi
il rapporto fra l’attrice e la vita quotidiana |